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| Luigi De Magistris (Napoli, 20 giugno 1967) è un magistrato italiano.
Ha intrapreso la carriera di magistrato nel 1995 e dal 1998 al 2002 è stato magistrato presso la Procura della Repubblica di Napoli per poi passare come Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale di Catanzaro.
Si è occupato di casi di corruzione nella pubblica amministrazione e sui rapporti tra criminalità e politica. L'inchiesta sulle "Toghe lucane", che coinvolge direttamente magistrati e dirigenti di polizia, è - tra queste - una delle più rilevanti.
Dal 2003 è oggetto di interrogazioni parlamentari che ne sostengono l'incompatibilità ambientale e ne chiedono l'allontanamento da Catanzaro. In una di queste interrogazioni l'ex senatore di Alleanza Nazionale Ettore Bucciero ha chiesto e ottenuto - nel gennaio 2006 - un'ispezione ministeriale a carico del PM. Provvedimenti avvenuti in concomitanza con due delle sue indagini, Poseidon e Why Not (entrambe sottrattegli), in cui stava indagando su personaggi politici di spicco, mafia e massoneria.
Il 21 settembre 2007, il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha chiesto al CSM il trasferimento cautelare di De Magistris e del procuratore capo Mariano Lombardi. La richiesta venne proposta a seguito dell'istruttoria condotta dagli ispettori del ministero negli uffici giudiziari di Catanzaro e di Potenza: gli ispettori ritennero di aver rilevato "gravi anomalie" nella gestione del fascicolo "Toghe lucane", contestando a De Magistris il suo rifiuto a riferire gli sviluppi dell'inchiesta al procuratore capo Lombardi.
Il CSM si è dapprima riservato di decidere il 17 dicembre 2007; successivamente ha rinviato la decisione, per approfondire ulteriormente la situazione, al 18 gennaio 2008. In tale data è stato disposto il trasferimento di Luigi De Magistris da Catanzaro e dalle funzioni di pubblico ministero: si tratta di una pena accessoria rispetto alla condanna principale di censura. La notizia è giunta, tra l'altro, il giorno seguente alle dimissioni del ministro Mastella.
De Magistris, contemporaneamente, è stato assolto dall'accusa di non aver adottato le misure necessarie per impedire la "fuga di notizie" sull'inchiesta Why Not e da quella di aver avuto "rapporti disinvolti" con la stampa.
Il provvedimento non è immediatamente operativo, quindi sarà subordinato alla pronuncia definitiva da parte delle sezioni unite civili della Corte di Cassazione, di fronte alle quali il pm potrà impugnare il verdetto del CSM.
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