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| E' di venti persone arrestate dalla polizia il bilancio di un'operazione antimafia ad Enna. L'indagine, denominata "Green Line", ha preso il via nel 2006 e riguarda presunti esponenti della famiglia mafiosa di Enna. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, minacce, danneggiamenti e furti, tutti aggravati dall'avere commesso i fatti avvantaggiando la mafia.
A Messina, invece, la Direzione investigativa antimafia ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro: un duro colpo inferto ai patrimoni illeciti mafiosi accumulati con il settore del movimento terra e della produzione di calcestruzzo. Il provvedimento, richiesto dai pm della Dda di Messina, punta sui fratelli Nicola e Domenico Pellegrino, ritenuti elementi di vertice del gruppo criminale affiliato al clan mafioso di Giacomo Spartà, che gestisce gran parte delle estorsioni nella zona sud del capoluogo siciliano.
Gli investigatori hanno sequestrato le quote sociali di 5 società, appartamenti, ville, appezzamenti di terreno, impianti di calcestruzzo, camion, betoniere e disponibilità bancarie. Durante le indagini sono emerse gravi irregolarità nella fornitura di calcestruzzo utilizzato per la realizzazione di edifici pubblici e privati.
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